Lo spread tra delitto e castigo – Ezio Zadra

Troppo impegnati a seguire quello sui bond ,sopratutto da parte di chi ha imparato ieri questi termini e li usa un po’ come le notizie meteo, stiamo perdendo di vista una cosa che ci tocca tutti, chi prima e chi dopo.
È ‘ noto che non vedi od incontri più vigili urbani, poliziotti o carabinieri camminando per le città. Sono tutti nascosti, la maggior parte, dentro auto di servizio, intenti a colpire gli automobilisti per divieti di posteggio, cioè per far cassa al Comune. È noto che nessuno bada più ai ciclisti che si sono impossessati dei marciapiedi e delle stradine di montagna. I pedoni, al riguardo, vorrebbero solo essere avvisati con un segnalino acustico ma a loro volta per l’onore della categoria, si guardano bene dall’attraversare la strada sulle zebre: devo andare al di là e ci vado, dovunque sia. Vengono così abbandonate le strisce tanto è vero che sono moltissimi i casi di investimento sulle zebre perché, per il mancato uso, ne è stato perso il senso.
Lo stupro di gruppo appare meno grave di quello singolo,come sembra dire addirittura la Corte di Cassazione.
L’aver controllato e filmato il mascalzone, che prende la pensione da invalido totale in quanto cieco, e mentre guida l’auto od il motorino, e fa le spese controllando le scadenze dei prodotti, raschia il gratta e vinci ed è titolare di patente senza neppure l’obbligo di occhiali, da qualche magistrato – ed è notizia di questi giorni – non appaiono allo stesso ragioni sufficienti per revocare la pensione di invalidità e magari condannare il farabutto. Ma fa pubblicità al giudice!
Il colpevole, condannato, di sei omicidi e che nella mente popolare dovrebbe avere sei ergastoli, avanza istanza di libertà dopo venti anni di carcere e subito si forma il circolo di sostegno con il motto “nessuno uccida Caino”. Forse sarà anche giusto, ma Abele, chi lo difende?
Si riaprono processi archiviati venti anni fa e si aggiungono come attività straordinaria alla magistratura mentre questa non è in grado di emettere sentenze prima di dieci anni nell’attività ordinaria.
Rientra in Italia una persona rapita da qualche gruppo terrorista all’estero e deve andare prima dai P.M. e non a casa sua. Ma non è il soggetto offeso? Cosa succede se ci va il giorno dopo?
Rientra un soldato ucciso in un attentato e qualcuno ordina subito l’autopsia. Ripeto: di un soldato morto al fronte. E se scoppia una guerra come facciamo? Deduco che potrei richiedere la riapertura del caso di quattro miei parenti morti durante l’ultima guerra mondiale senza che sia stata chiarita con esattezza l’ora della morte e questo potrebbe aver causato delle ingiustizie nella successione legittima.  Perché no? Tanto non costa nulla a me, ma solo allo Stato e far comodo a qualcuno che veda in questo un’opportunità per farsi della pubblicità..
Se entra un ladro in casa e minaccia la moglie tenendola sotto il tiro di una matita appuntita ed appoggiata al suo collo in modo che se esercita pressione le trapassa la carotide e tu gli spari con la pistola regolarmente denunciata e per la quale fai semestralmente le visite al campo di tiro, apriti cielo! L’eccesso di difesa è il minimo che ti prendi. Il poverino è quello che si è introdotto in casa tua e che minaccia te od i tuoi cari!
Così è per i negozianti. Di certo non siamo negli Usa dove non devi neppure chiudere a chiave la macchina e dove – se uno entra in casa tua è la sua violenza e la sua violazione della tua privacy che ti mette dalla parte del diritto di difenderti. No! Non qui! Tu sei un latino, vieni dalla patria del diritto. Tu devi essere equo e ponderato. L’altro, l’aggressore, si è studiato il colpo ed ha previsto ogni momento. Tu vieni svegliato nel sonno, spaventato, ma per il giudice devi essere subito  calmo, saggio, fresco e pronto a limitare la tua difesa, magari solo con un buffetto sulla guancia dell’importuno. Altrimenti sei tu responsabile di eccesso di difesa.
Se invece sei buono e bravo ed il giorno dopo ti presenti alla polizia o dai carabinieri per denunciare il furto, vedi un’aria di rassegnata sufficienza del funzionario che ti ascolta spesso gentilmente, che poi chiama un sottoposto per l’assunzione del verbale ed a mo’ di consolazione ti dice: detti il verbale. Lei è il settantaseiesimo di questo mese, cosa vuole, sono bande organizzate. Ormai quello che le hanno rubato sari già all’estero. Ringrazi Dio che non le hanno fatto del male.
Questo mi sta bene se chi lo dice è il mio amico Beppe all’osteria ma non mi va neppure un po’ se proviene da un’Autorità di polizia.
Tutto questo mi da la sensazione di un continuo allontanarsi della esistenza della pena rispetto a quella del reato.
Ed è da tempo che è così! È da troppo tempo che lo spread tra delitto e castigo continua ad aumentare con la riduzione dei controlli e delle pene, ridotte anche dopo essere state comminate, e quindi allontanando sempre più quel rapporto che deve esserci tra i due momenti e senza il quale chi subisce non è tutelato.
Dobbiamo salvare Caino?
Se ci vogliamo ricordare che Caino fu condannato ad errare, maledetto, su tutta la terra e però se ci sentiamo più grandi e più giusti dello stesso giudizio di Dio … allora subiamo di buon grado tutto quello che ho scritto finora, lieti di non essere noi stessi condannati per non averlo capito prima.

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