Condividi, oppure ritieni sia un mio parere maligno? di Gianni Porzi

Caro Aventino,
                          mi farebbe molto piacere confrontare la mia opinione con te su una sensazione che provo da tempo.
A me sembra che gran parte degli italiani possano essere suddivisi in coloro che criticano l’operato di Berlusconi con obiettività e buon senso, quelli che sono berlusconiani inossidabili e quelli che sono antiberlusconiani viscerali. Ovviamente, i primi sono coloro che in buona parte sono passati nelle file degli astensionisti in quanto delusi dalle promesse fatte da Berlusconi e non mantenute. I secondi sono per lo più gli “anticomunisti senza se e senza ma” che vedono ancora in Berlusconi il salvatore dell’Italia post tangentopoli, la persona che 20 anni fa salvò l’Italia da Occhetto, ma che oggi non rappresenta più quell’esigenza di cambiamento allora largamente diffusa nel Paese ed oggi ancor più sentita. Chi sono invece gli antiberlusconiani viscerali? Dalle reazioni di alcuni di mia conoscenza ritengo appartengano alla pericolosa categoria degli invidiosi. Infatti, sulla base della mia esperienza sono persone colte (tutte laureate), con redditi che gli consentono una vita agiata, sono perlopiù quei radical chic appartenenti alla media borghesia. Ma perché sono così violentemente antiberlusconiani? Perché, a mio avviso, sono tormentati dall’invidia, sentimento devastante che genera odio e che nasce dal fatto che pur provenendo da famiglie non dissimili da quella di origine di Berlusconi, non sono riusciti a raggiungere il successo e il livello di benessere del Cavaliere (e forse anche invidiosi delle avventure in campo femminile, sempre se le notizie giornalistiche sono veritiere). Poi nascondono questo sentimento di profondo odio, dietro il fatto che Berlusconi non ha fatto nulla per il Paese, ma solo per se stesso, che non è credibile anche a livello internazionale, grazie anche al famigerato bunga bunga, etc. Ma la verità vera è che sono tormentati dall’invidia, tant’è che appena sentono solo fare il nome di Berlusconi, diventano rossi in volto, cambiano perfino l’espressione del viso e alzano progressivamente la vece per poter affermare a tutti il loro antiberlusconismo, come se dovessero espellere un bubbone che li tormenta. Costoro non riusciranno a liberarsi di questo enorme peso (a volte l’invidia è ammirazione segreta) fintanto che Berlusconi sarà su questa terra e non è un caso che, in occasione del lancio della statuetta che colpì il Cavaliere, sentii qualcuno rammaricarsi per il fatto che non era stato colpito a morte. Questi individui, che hanno poi il coraggio di definirsi democratici, vedrebbero volentieri penzolare Berlusconi in Piazza Loreto. Poi, fortunatamente, ci sono anche gli antiberlusconiani intelligenti che legittimamente sono contrari alle politiche del Cavaliere e rivendicano il proprio pensiero politico con molta correttezza, come ad esempio il giornalista Piero Sansonetti (ex Direttore di Liberazione e attualmente di CalabriaOra) che motiva la sua posizione senza che trapeli odio nei confronti di nessuno.
Un carissimo saluto.
Gianni

Leave a Comment

*