Giu
15
Il pungitopo
A proposito di manette
Bisogna riconoscere che una persona trascinata in manette davanti ai giudici è sempre un brutto spettacolo e spesse volte inutile. Quando poi la persona è ancora in attesa di giudizio la vicenda è anche peggiore: rappresenta la violazione della stessa presunzione di innocenza, sa di pena anticipata, qualcuno la definisce gogna mediatica. È, dicono in parecchi, cosa da paese poco civile.Però molti l’accettano quando in manette ci finisce il delinquente comune, il ladro, l’immigrato, naturalmente il mafioso ed il camorrista, l’omicida anche col polso e… chi ci ricorda, con la sua brutta faccia, le tesi di Lombroso sulla fisiognomica del delinquente anche se anch’esso in attesa di giudizio.
Se però le manette vengono apposte su polsi abituati al Rolex, a polsini dorati di bianche camice su misura, allora appare più brutto, più ingiusto. È quanto avvenuto per il trasferimento di uno degli imputati della “cricca” dei manovratori, per ora presunti, degli appalti pubblici, di corrotti e corruttori, per ora presunti, di donatori di appartamenti, questi meno presunti. Per queste cose ci vogliono regole certe e valide per tutti.
Considerando però il loro valore emblematico, non vedo lo scandalo delle manette ai colletti bianchi, ad alti dirigenti dello Stato ed anche a politici ed amministratori. Mi pare infatti più grave il reato contro la pubblica amministrazione commesso da chi dovrebbe garantirne la buona gestione, per la quale è anche decorosamente pagato, che non il reato di rapina commesso da disperati senza risorse, che ovviamente devono anch’essi finire in galera con o senza manette. L’immagine di una legge uguale per tutti è fondamentale anche nell’uso delle stesse manette che certo non apprezziamo, ma che riteniamo da usarsi per tutti o per nessuno.
Se però si dovesse pensare ad un uso “educativo” delle stesse, cosa che peraltro non ci parrebbe giusta, allora preferiremmo l’uso delle manette per corruttori e corrotti, per gente che ha rubato nelle tasche di tutti i cittadini, con l’astuzia, la truffa, il finto perbenismo, l’abuso della stessa autorità dello Stato. Che sono i reati, a vari livelli, che vanno per la maggiore.