Il pungitopo

La giovane figlia del Presidente del Consiglio Barbara Berlusconi ha conseguito la laurea triennale in filosofia, presente il giustamente felice genitore, all’Università “Vita-Salute” dell’amicissimo e certamente finanziatissimo don Verzè, il rettore che dovrebbe far campare Silvio Berlusconi sino a centotrenta anni. Non appena la figlia del Presidente è stata proclamata dottoressa, il Rettore don Verzè, con tanto di autorevole toga rossa, le ha subito pubblicamente proposto di diventare docente, in una cattedra di economia.
Lo svecchiamento dell’Università proclamato dal ministro Gelmini ha fatto un poderoso balzo in avanti. Naturalmente è stata inutile la protesta della professoressa De Monticelli, docente di filosofia nello stesso ateneo (ma forse è una faziosa antiberlusconiana!), che ha ritenuto quanto avvenuto, “ una palese violazione non solo del principio della parità formale degli studenti e della forma e sostanza di un atto pubblico quale una proclamazione di laurea, ma anche della dignità di un corpo docente che il rettore dovrebbe rappresentare”.   Ovviamente non abbiamo nulla contro la bella e certamente brava figlia di Berlusconi che riteniamo vittima di questa pagliacciata del “potere universitario”.  Del resto non è più il tempo di scandalizzarsi di alcunché.
Ma l’innovazione che fa corrispondere la laurea triennale in filosofia con una cattedra in economia ci pare degna, più che di un rettore di Università, di un ministro della nuova generazione. Che sia, contro le tesi dei pessimisti, una nuova espressione della politica del fare?

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