A proposito di Mara Carfagna

    

Così Mara Carfagna ha dimostrato di non essere solo bella, ma anche intelligente e decisa. Politicamente intelligente, si è cautelata sulla fine del Berlusconismo, di cui è stata figlia ed emblema. Anche come Ministro aveva dato alcune buone prove, con iniziative legislative di significativa caratura, legate alle esigenze ed alla collaborazione di vasti ambienti, femminili e non solo, legati alla tematica sostanziale delle pari opportunità, intesa non solo come fatto di genere ma soprattutto di tipo sociale e civile.  Restava il dubbio d’origine, che peraltro non è sparito, circa la velocità del suo percorso come quello di troppe  altre e altri; alla iper veloce carriera, non certo dotata di un curriculum esperienziale, non di selettive battaglie politiche.  Ora però si può pure ammettere che – in qualche raro caso – Berlusconi ci ha “azzeccato”, magari per caso, o per fortuna. Ora proprio su questo, la sta perdendo. Ma quale è il senso di questa perdita? La motivazione è intelligentemente politica, è una rivolta al decisionismo assai incerto del capo sempre troppo sensibile alle “cattive pressioni”, una divaricazione rispetto all’ex sottosegretario super indagato Cosentino, ed a tutto un mondo campano e non solo, che in qualche modo puzza di bruciato, di casalese.  Così la bella Ministra fa dimenticare qualche sospetto, chissà perché su di lei molto più focalizzato che non su altri, e pone in modo assai deciso e serio due fondamentali problemi, che hanno fatto perdere a Berlusconi validi personaggi.  Il primo: se un grande partito (il grande è rivolto al passato) possa essere governato dalla Trimurti Bondi, La Russa, Verdini e subappaltato volta a volta ai Cosentino di turno, sui vari territori.

Il secondo: quanto un partito popolare (in questo caso anche populista) possa essere dominato da una dirigenza – quella reale – fatta di affaristi, di lobbisti, di persone affezionate alla attenzione di indagatori e tribunali. Queste realtà politiche ci fanno quasi dimenticare limiti ed errori della magistratura e di parecchi suoi uomini ed invocarne una sempre più attenta presenza. Le annunciate dimissioni della Carfagna così motivate (se mantenute oltre le pressioni di Berlusconi , danno una dignità politica ad un comportamento e alla protagonista una immunità difficilmente superabili. Di fronte alla cialtroneria di chi grida al tradimento, qualcuno ricorda che la fedeltà deve essere dedicata alle idee, alle promesse politiche, ai valori: non agli uomini che li predicano senza rispettarli. E la bella Mara Carfagna pone le basi per sfuggire alla caducità della bellezza per abbracciare il più duraturo e difficile impegno della politica. Se ce la farà a resistere, se farà quel che dice.

 

Aventino Frau

 

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