Il pungitopo

Da triade a quaterna?

Con “l’elezione” di Alfano alla Segreteria politica si sta facendo un serio tentativo di “restyling” del Popolo delle libertà, cercando di avviare la organizzazione di qualcosa di simile ad un partito politico. Lasciamo pur passare il modo “plebiscitario” con cui si è giunti a legittimare la scelta fatta da Berlusconi e acclamata dall’Assemblea, che avrebbe acclamato qualunque altra proposta del capo. Certo il Partito in quanto tale, non ha espresso il suo Segretario, ha plaudito alla scelta del suo Presidente. Non potevamo aspettarci di più. Ma ci pare che Berlusconi abbia fatto una scelta sensata e valida, soprattutto se si pensa alle possibili e indicate alternative: la Gelmini, Frattini o magari la Santanchè o la Brambilla, i volti noti del regime. O anche se pensiamo alla triade dei Coordinatori: Bondi, Verdini e La Russa. Non sono mai stato tenero su Bondi che comunque considero il meglio dei tre. Il ché è tutto dire. Ma, Berlusconi che non è il decisionista che appare, li ha mantenuti in carica, modificando i contenuti del ruolo e sprecando una occasione di rinnovamento e in parte di revisione “estetica”. Così, con Alfano, avremo un reale cambiamento o solo un interlocutore in più? Chissà perché ci torna in mente il solito gattopardo, quando si teorizza che si cambia perché nulla cambi. Ma forse è una mia maligna interpretazione.

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