Il pungitopo

Soldi del Comune al Verona Hellas
Il dibattito che infiamma Verona in questi tempi non riguarda problemi sociali, di malessere e povertà che pure non mancano e, stavolta, neppure di cacciata del migrante, sempre più indispensabile alla economia locale. Nella protesta leghista contro il patto di stabilità, nella previsione-minaccia di sospensione dei servizi sociali (trasporti, assistenza o altro) nel quadro insomma della generale difficoltà economica, l’azienda dei servizi municipalizzati, (al 100% del comune di Verona), con il consenso e lo stimolo della sindaco Tosi, comunica la volontà di sponsorizzare per 350.00 euro l’anno e per due anni, la squadra di calcio del Verona Hellas. I fautori la vedono probabilmente come una campagna elettorale a partenza immediata, memori dei successi politici di un altro sindaco, tanti anni fa, che però non li aveva avuti con sponsorizzazioni a carico diretto o indiretto della collettività. La sponsorizzazione avrebbe uno scopo pubblicitario, essere utile all’azienda pubblica che vende servizi ai veronesi e fa pagare loro le bollette. Non si capisce con la concorrenza di chi. Possiamo immaginare però a favore di chi.
L’AGSM è ente di natura formalmente privata, una spa, ma le azioni sono al 100% del comune. Quindi è sostanzialmente pubblica. Al di là degli aspetti formali resta il problema sostanziale dell’utilizzo del pubblico denaro, soprattutto quando sarebbe assai utile per finalità non ludiche e per di più, falsamente pubblicitarie. Verona è una città ricca, non manca un benessere diffuso ma non è esente da sacche di povertà, da bisogni socialmente rilevanti, da buone opportunità di fare del bene pubblico. Forse però è più facile ottenere consensi politici con delle buone partite di calcio, pagate anche dai cittadini che… amano il basket.
E richieste al Chievo 
Il presidente del Chievo Calcio di Verona, Luca Campedelli sta negoziando con il Comune il contratto per l’uso dello stadio cittadino. Anche per la rateizzazione di canoni precedenti non pagati da entrambe le squadre veronesi. L’amministrazione Tosi, (a Verona il PDL è ininfluente nelle scelte) nella convenzione ha inserito “una clausola che riserva al comune 150 posti a partita di cui 32 della tribuna autorità”. Magari poi, dal popolare sindaco Tosi, si protesterà sui privilegi della casta, pensando che di quelli locali la gente non si occupi. Sembra però che Luca Campedelli non ci stia e speriamo non solo per problemi di numero. Giustamente si dice che il pesce puzza dalla testa, ma anche i pesci piccoli non puzzano di meno.

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