Feb
14
Impara a dire di no
Il governo ha detto no alle Olimpiadi e ha fatto molto bene a resistere alle lobbies romane: le stesse che hanno lasciato a metà gli stadi e le costruzioni fatte per altre scadenze sportive, altrettanto fortemente volute e che ora marciscono, a Roma, sotto le intemperie e il disinteresse dei più. Perché dover spendere i soldi di tutti e in questi tempi così difficili, per favorire i già supercari alberghi romani, i ristoranti e i commercianti di quella città? E nessun altro! Per lanciare la propria immagine sul piano internazionale, posto che ce ne sia bisogno, abbiamo l’esposizione universale di Milano del 2015 e già non sappiamo se faremo o no una bella figura e quanto ci costerà. Del resto basta chiedere ai greci, non solo agli operatori turistico alberghieri di Atene, quanto le Olimpiadi sono costate, quanto hanno reso e quanto debito hanno procurato.
La lezione di Monti e del suo governo è più importante ancora dei soldi risparmiati, perché ha invertito la tendenza sempre imperante nel nostro Paese, di obbedire alle lobbies, caricare la spesa sulla comunità e dare i vantaggi a pochi, siano essi categorie più o meno ristrette e ben organizzate o territori.
C’è un insegnamento di Monsignor Escrivà de Balaguer che dice “impara a dire di no”. È un saggio insegnamento che i nostri governi hanno dimenticato da tempo, per un falso concetto di democrazia, perché il loro ruolo non è di galleggiare sulle particolari volontà di gruppi organizzati ma decidere per il bene generale di tutti. E tutti non possono mai essere una seppur legittima (e spesso meno) lobby che tutela particolari interessi e privilegi.