Il pungitopo

Tra Susanna e Maurizio

Susanna Camusso, segretario generale della Cgil ha interrotto la trattativa con il Governo, contrariamente a CISL e UIL, sulle possibili modifiche all’articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Ci si chiede perché tanta durezza in una situazione in cui il sistema industriale è in crisi, le aziende vengono meno, falliscono, chiudono, si ritirano e i dipendenti stanno a casa, anche con l’articolo 18.
La risposta però non riguarda solo il presunto conflitto tra Susanna Camusso ed Elsa Fornero, l’altrettanto combattiva ministro del Welfare, ma soprattutto il conflitto vero con Maurizio Landini, segretario dei metalmeccanici, che addirittura vorrebbe trattare lui per tutta la Cgil. Ed è il duro e puro Maurizio a impedire a Susanna una linea più responsabile o, se si preferisce, di compromesso e mediazione. Ancora una volta sono le “diversità” nella sinistra, sindacale e politica, a non consentire alla stessa, qualunque essa sia, una linea comprensibile dalla gente che dovrebbe in futuro votare. Susanna e Maurizio, le due anime del sindacato, Bersani e Vendola, quelle di partito.
Difronte allo sfascio dell’antica portaerei del centrodestra, ora trasformata in una flottiglia di incrociatori leggeri e di scialuppe, la sinistra, ora più forte di prima, non trova, soprattutto al suo interno, una linea condivisa ed autonoma, dalle ambizioni interne alla stessa.
Come dare torto a tanta gente che imputa alla politica di aver perduto la ragione sociale dell’interesse del Paese, sostituita dalle lotte interne degli “azionisti” di partiti e di sindacati, per conquistare il posto di amministratore delegato di aziende ormai Insolventi ed ai limiti del fallimento.

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