Cosa è l’antipolitica 1

L’importante affermazione di Grillo e dei Grillini ha molto stimolato la fantasia politologica e ha richiamato molte definizioni tra le quali ha primeggiato quella del successo della antipolitica. Il fenomeno è così diventato comunemente e nelle definizioni di stampa, proprio quello della antipolitica, che significa essere contro la politica, che è una categoria culturale e filosofica, da Aristotele in poi. Ma l’antipolitica non è qualcosa di autonomo, non richiama la distinzione, per fare un esempio, tra filosofia e teologia, tra matematica e chimica. Non dichiara nel suo essere “anti” ciò che ritiene di essere.
Nella storia del secolo scorso ne abbiamo avuto altri esempi. Dopo la guerra 39 /45, in mezzo alle distruzioni ed alle conseguenze del conflitto civile e culturale dopo il 1943, la protesta dei cittadini, la loro divisione tra monarchici e repubblicani, fascisti e antifascisti, democristiani e comunisti, agrari e contadini, portò alla polemica sulla politica e i suoi uomini, sulle “interferenze” nella vita individuale e sociale. Fu così che un giornalista e commediografa abbastanza noto, Guglielmo Giannini, fondò il Fronte dell’Uomo Qualunque, contro i politici accusati di essere fautori di guerre e scelte dannose per la collettività.
Va detto, per buona memoria, che Giannini perse, nel 1942, in guerra, il giovane figlio e ne fu sempre condizionato. Con il motto un po’ grillino “non rompeteci le scatole” (tutto sommato meno duro degli epiteti attuali) Giannini si affermò con la Internet del suo tempo (che era il giornale, il suo “l’Uomo Qualunque” che nel 44.45 vendeva oltre un milione di copie . Era il “qualunquismo” contro la politica, oggi potrebbe essere il “grillismo”. Il qualunquismo di Giannini portò all’Assemblea Costituente ben 30 deputati e in Parlamento, di colpo, quasi il 6% dei rappresentanti dei voti.
Però di fronte alla politica istituzionale Giannini dimostrò che non basta essere contro e anti. Tentò alleanze con la Dc, il MSI, il PCI di Togliatti che prima aveva violentemente dileggiato. Questo ci ricorda il più recente rapporto tra Bossi e Berlusconi con gli insulti connessi. Nel 1953 tutto finisce, dopo una legislatura “non sense” per l’Uomo Qualunque. L’esperienza del partito – movimento – fronte dell’Uomo Qualunque, fini ma rimase il qualunquismo, espressione in qualche modo della critica anche legittima ma senza proposta, della non ideologia senza però un “pragmatismo politico” capace di governo nelle grandi scelte,di una protesta senza proposta e senza autonoma capacità di governo, essendo destinata comunque a posizioni pur dignitosamente minoritarie.
Il comico genovese, come del resto Giannini, non è certo uno stupido, un po’ c’è, ma molto ci fa per navigare sull’onda, è attento all’analisi psicologica dell’elettorato, sa che una buona battuta vale più di un comizio, che uno spettacolo divertente rende di più di una buona lezione. Sa anche che, in questi tempi duri causati anche da cattivi governi, di lezioni la politica non ne può né sa dare. È di una revival di qualunquismo?. È definibile come antipolitica? Ci si pone un problema di logica: per definire la antipolitica va dapprima definita la politica e verificare come essa si esprime, se corrisponde alla sua natura teorica e teorizzata da tanti grandi spiriti o non sia divenuta qualcosa di altro e di diverso
Dobbiamo riflettere non tanto sul grillismo fenomeno sociale comunque temporaneo nella attuale versione ma sulle basi su cui poggia un successo certo non travolgente come il fascismo (senza riferimenti politici di contenuto) ma più simile ad un leghismo senza limiti territoriali, già ampiamente alle corde del consenso. Tra votanti e non votanti uniti in una protesta, in fondo Grillo vuole dar voce ad un popolo preoccupato, stanco, deluso che non rifiuta i leaders e dirigenti ma li cerca diversi, che vuole non la antipolitica ma una politica capace. Ecco ancora la antipolitica : nella prossima riflessione cercheremo di vedere cosa è.

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1 Response to "Cosa è l’antipolitica 1"

  • Gianni Porzi says:
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